A pochi mesi dalla morte, Mozart viene contattato a Vienna da un vecchio amico bavarese, Emanuel Schikaneder, sotto la cui nomea di «avventuriero e di «guitto si nasconde un geniale arruffone dai mille talenti; attore, librettista, impresario dal fiuto sopraffino. Proporrà a Mozart (che accetterà entusiasta) di musicare il libretto «esoterico a cui sta lavorando, avviando la composizione di un’opera sublime -Il flauto magico – ancora oggi in larga parte impenetrabile: un labirinto vertiginoso di sensi riposti e allusioni, che il presente volume cerca di decodificare con due contributi risolutivi. Se Pietro Citati, analizzando la sterminata rete dei testi consultati da Mozart e Schikaneder, chiarisce le ragioni del re-sacerdote Sarastro e l’ambivalenza irriducibile della Regina della Notte, che domina l’opera con «la sua sopravveste brillante di atro splendore, Jurgis Baltrusaitis identifica nel Flauto magico una delle sequenze-chiave di quel percorso sinuoso che l’«Egitto assoluto e Iside stessa hanno compiuto nei millenni lungo l’immaginario occidentale. L’ultimo tentativo di evocare la «leggenda dell’Egitto, che Mozart e Schikaneder fanno rivivere con la grazia e l’incanto di una favola per bambini. Prefazione di Pietro Citati. Con un saggio di Jurgis Baltrusaitis.
Cod: 9788845940613

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