È ora di affrontare il nostro razzismo. A furia di ripetere “per me il colore della pelle non ha importanza”, “le razze non esistono”, “i razzisti sono gente meschina e ignorante”, i bianchi progressisti sono diventati i principali responsabili della discriminazione. Non riconoscersi come razza sopraffattrice ci porta a negare il problema e a perpetrare la disuguaglianza a nostro vantaggio. È questa la “fragilità bianca” di cui parla Robin DiAngelo, sociologa e educatrice che da anni tiene workshop sul tema del razzismo e della giustizia sociale per aiutare gli americani a prendere coscienza di come la rimozione aggravi il pregiudizio e la supremazia dei bianchi. Capitolo dopo capitolo, attraverso illuminanti esempi emersi dai suoi colloqui o dall’attualità, l’autrice smaschera l’ipocrisia, la reticenza, i radicati comportamenti culturali, storici, istituzionali con cui i bianchi alimentano abusi e privilegio. Il problema non riguarda solo gli Stati Uniti. Noi italiani sosteniamo Black Lives Matter in America, ci indigniamo per l’omicidio di George Floyd, ma non vogliamo nemmeno pronunciare la parola razzismo. Consideriamo quello americano lontano dalla nostra realtà. Invece faremmo bene a guardare più vicino a casa. Alla nostra lingua, al nostro finto daltonismo, ai nostri politici xenofobi. Questo libro ce ne offre la seria opportunità.
Cod: 9788832963809

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