Il presente volume affronta il problema della genesi del personalismo di Max Scheler dal particolare punto di osservazione dell’analisi dell’esperienza umana e delle sue forme. Nell’arco di tempo che va dagli studi a Jena alla pubblicazione del Formalismo nell’etica, il tema delle forme dell’esperienza attraversa l’intero spettro degli interessi speculativi dell’autore mostrando la complessa stratificazione del suo filosofare. Senza tentazioni continuiste vengono qui indagati i nessi e le fratture che intercorrono tra la critica del paradigma trascendentale dei primi scritti e la sintesi fenomenologica e personalistica del capolavoro del 1913/16 per individuare quei “punti di equilibrio” capaci di tenere insieme un edificio speculativo troppo spesso sciolto al fuoco dei testi dell’ultimo Scheler o del confronto con Husserl. Il testo offre così un approccio rinnovato alla capacità del pensiero scheleriano di saldare tra loro l’esigenza di uno sguardo “assetato d’essere” che attraversa l’intero plesso delle visioni umane del mondo e la fiducia in una filosofia capace di lasciar emergere ed indagare la stratificazione vivente e spirituale della persona umana.
Cod: 9788849827156
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